Il tirocinio extracurricolare è un periodo di orientamento e di formazione da svolgere in un contesto lavorativo. Questo percorso è aperto a diverse categorie, ma a intraprenderlo sono nell’85% dei casi giovani, di cui il 70% è laureato e il 26% diplomato. Secondo un’indagine condotta dallo Sportello Stage di Job Farm, nel 2021 il 63% di queste esperienze si è trasformata in un contratto di lavoro. In particolare, il 53% degli stagisti ha ottenuto un apprendistato, mentre il 14% ha ricevuto una proposta di lavoro a tempo indeterminato.
Come sostiene Marina Verderajme, Presidente di Gidp (il Gruppo intersettoriale direttori del personale): “Il tirocinio è uno strumento utile perché serve ad acquisire competenze trasversali e manageriali fondamentali per lavorare in un’azienda”, anche per questo è una possibilità preziosa sia per disoccupati e inoccupati – che secondo gli ultimi dati del Ministero del Lavoro ne usufruiscono nel 77,4% dei casi – così come per le persone fragili – che vi ricorrono nel 14,2% dei casi.
Il tirocinio, in attesa di ricevere le nuove linee guida secondo i criteri della Legge di Bilancio 2022, trascina con sé ancora il pregiudizio di attività senza sbocchi, ma come dimostrano anche i dati più recenti, è diventato un’importante possibilità di formazione “on the job”, che garantisce una corrispondenza quasi totale con gli obiettivi fissati dal progetto formativo, assicurando ai tirocinanti la crescita professionale a cui ambiscono e permettendo loro di concretizzare la propria esperienza in un contratto di lavoro.
A dimostrare questa rottura rispetto al passato anche i dati dell’indagine di Job Farm: rispetto a due anni fa gli sbocchi verso impieghi a tempo determinato calano dal 46% al 21%, mentre la maggior parte di questi percorsi è sfociata in un contratto di apprendistato nel 2021.